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Mi rivolgo a voi per condividere con voi  una “storia” che ho scritto…

Salve,
mi rivolgo a voi per condividere con voi  una “storia” che ho scritto durante un incontro svolto in classe con una psicologa. L’animale che ho scelto come protagonista della storia è l’elefante.
“C’era una volta un elefante che viveva tranquillo e felice. Un giorno però si stravolsero le cose , un grande masso cadde sulla sua casa e la distrusse. L’elefante era molto arrabbiato col masso e preoccupato perchè non sapere più cosa fare. Egli sognava di avere un’altra casa ma non sarebbe mai e poi mai stata come quella che si era appena distrutta. Sperava che nel giorno del suo compleanno, qualcuno gli avrebbe regalato un’altra casa o almeno che qualcuno si impegnasse a rendergli la giornata meno pesante. Cercò in tutti i modi di fare da sé e di ricostruire la sua casa ma sembrava un’operazione impossibile. Adesso l’elefante è rimasto senza una casa e sta sopravvivendo in un’umile capanna, in attesa di poter ricostruire o ricevere una nuova casa bella come lo era la sua.
Grazie ancora per l’ ascolto, buona serata

Flavia

Cara Flavia,
grazie per la condivisione della storia, che abbiamo letto con molta attenzione e che troviamo davvero molto interessante.
A volte scrivere può essere un valido strumento per dare parola e poter raccontare quanto di prezioso abbiamo nel nostro mondo interno. Riscoprire la creatività nel narrare, inventare soluzioni per i personaggi, trovare delle parole per esprimere le loro emozioni può aiutarci a capire qualcosa in più di noi di ciò che stiamo vivendo.
Nello specifico, il tuo racconta narra della distruzione improvvisa della propria casa, che simbolicamente rappresenta la propria identità psichica: un luogo coperto che va a proteggere/difendere dall’esterno ma che, soprattutto, pone un confine fra un “dentro” e un “fuori”.
Il masso, invece, potrebbe rappresentare l’evento (forse la pandemia?) improvviso, inaspettato, traumatico, che ha sconvolto la vita dell’elefante, il quale prova in tutti i modi a ricostruire la sua casa, ma si rende conto di non farcela da solo e che, probabilmente, non riuscirà mai a renderla come era prima.
E poi c’è l’elefante che potrebbe incarnare l’antica saggezza ad un tipo di forza non distruttiva ma funzionale. 
In definitiva, quella che ci stai raccontando è una storia di resilienza, è come se la situazione che ci ha coinvolto tutti ti abbia buttato a terra, in un momento iniziale e, nonostante tu stia provando a ricostruire la tua personalità, è come se non ce la facessi, ma soprattutto sai che non sarai mai più la stessa, ci sarà una Flavia di prima e dopo pandemia. Questo è il primo punto, ma non è detto che la nuova casa sia più brutta di quella di prima, sicuramente sarà diversa, ma forse più complessa, più forte, più resistente, più consapevole e perchè questo processo possa realizzarsi, potresti aver bisogno di un aiuto, che può essere quello dei tuoi cari, dei tuoi amici oppure quello che puoi trovare in questo spazio di ascolto.
Adesso è importante scrivere il finale di questa storia, come si comporterà il nostro elefante?
Facci sapere cosa ne pensi.
Un caro saluto!